Cos’è il Native Advertising e perché è fondamentale per la tua azienda?

Scopri come aumentare clienti, contatti e visibilità con la pubblicità sui più prestigiosi giornali italiani e internazionali

Un esempio di alcune Native Ads sul Sole24Ore - Articoli di giornale ma con un fine pubblicitario

Indice

Fare marketing online è difficile...

Per capire perché, dobbiamo comprendere un concetto importante riguardo alla vendita online (e la vendita in generale).

Lo chiamo “Il paradosso della vendita” ed è il seguente:

Le persone amano comprare, ma odiano che venga venduto loro qualcosa.

Pensaci:

Quando un venditore ti chiama al telefono o suona al citofono di casa, la tua prima reazione è quella di “chiuderti” psicologicamente ed evitare l’interazione.

Ma se sei tu stesso a sceglierti un prodotto su Amazon o in un negozio dove non hai il commesso che ti “punta”, allora la sensazione di acquisto è piacevole.

Infatti, quando percepiamo un tentativo di vendita la prima reazione è quella di chiuderci psicologicamente e dire No a prescindere.

È proprio una reazione di difesa immediata.

Questo concetto è molto importante da tenere a mente quando si fa marketing online:

Quando il tuo cliente si accorge di star leggendo una pubblicità, passa da uno stato “associativo” (voler imparare, consumare contenuti, condividere, interagire)…

A uno stato “Dissociativo”, dove si distacca emotivamente dal contenuto, iniziando a valutarlo in maniera critica e respingerlo.

Come puoi intuire, questo è un grosso ostacolo.

Chiudere una vendita è molto più difficile se il cliente non ha letto / ascoltato quello che hai da dire ed è in uno stato mentale di chiusura.

Come si aggira questo problema?

“Mascherando” la vendita, proprio come fa un pescatore quando nasconde l’amo all’interno dell’esca.

(Perdonami la metafora, ma credo renda bene il concetto 🙂)

La chiave è NON far percepire al tuo possibile cliente che sta interagendo con una pubblicità, ma anzi far passare il contenuto come “organico” o qualcosa di interessante che LUI ha scoperto.

Questo è il meccanismo che rende il Native Advertising così efficace:

Una pubblicità Native di BMW vista sul feed da cellulare

La pubblicità “Nativa” si definisce così perché si integra con l’esperienza di lettura degli articoli online.

In poche parole, la pubblicità nel Native si presenta come un articolo di giornali accattivante e non come una pubblicità.

Questo permette al nostro lettore di “abbassare la guardia” e interagire con il contenuto con pieno coinvolgimento emotivo, permettendo al copy di informarlo, educarlo e fargli veramente “voler acquistare” da te.

Oltre alla vendita camuffata, c’è da aggiungere un elemento importante: il contesto.

Chi interagisce con una pubblicità Native era già sul sito di un giornale, intento a leggere e informarsi.

Quando le persone “scrollano” Facebook, sono solitamente lì per distrarsi scorrendo in modo compulsivo e non vogliono fare nulla di faticoso.

È molto più difficile far leggere loro un messaggio pubblicitario completo (che richiede impegno) specialmente se si accorgono che questa è una pubblicità.

Nel Native invece, le persone sono attivamente alla ricerca di articoli da leggere.

Nella maggior parte dei casi quindi cliccano volentieri sul tuo annuncio, specialmente se questo promette di approfondire una loro curiosità o risolvere un dubbio.

Poiché il tuo contenuto pubblicitario viene percepito come un articolo informativo di un giornale autorevole, è anche molto più probabile che il lettore lo leggerà per intero (a differenza della maggior parte delle pubblicità).

Questo fa sì che il tuo futuro cliente capisca appieno il valore della tua soluzione e cosa ti rende diverso da tutti i tuoi competitors, arrivando così al momento della vendita molto più “caldo” e pronto all’acquisto.

Un’altro elemento da non sottovalutare è l’autorità “presa in prestito” dalle testate giornalistiche su cui appare il tuo annuncio:

Dato che il tuo contenuto di marketing viene mostrato su giornali prestigiosi come il Sole24Ore, la Repubblica, il Corriere e tanti altri e sembra un articolo “nativo” della piattaforma…

Il lettore penserà “se un articolo di questa azienda è stato pubblicato su uno di questi giornali, deve essere degna di fiducia”.

Il tuo brand sarà percepito come molto più autorevole da parte del tuo futuro cliente.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui, secondo Forbes, il Native si rivela così efficace, con i visitatori di un sito che prestano il 53% d’attenzione in più alla pubblicità Native rispetto a una pubblicità banner normale.

Secondo una ricerca della rivista di marketing Ignite Visibility, inoltre, gli annunci Native hanno un tasso di click 40 volte superiore rispetto a quelli Display.

Quali sono i benefici del Native rispetto alle altre fonti di traffico online?

Oltre a essere un mezzo estremamente efficace per vendere online, il Native presenta altri benefici:

1 – Il costo per clic è molto più basso rispetto a Facebook e altre piattaforme.

2 – Puoi raggiungere un pubblico molto grande in Italia e nel mondo, fatto anche di persone che non frequentano i social.

3 – C’è molta meno concorrenza rispetto a piattaforme più famose e più “semplici” come Facebook, Google, YouTube, ecc.

4 – Puoi scalare molto velocemente una campagna che funziona, arrivando il primo giorno del lancio a budget importanti.

5 – Puoi promuoverti su quotidiani famosi e prestigiosi come Il Sole 24 Ore, la Repubblica, Il Corriere della Sera, ecc.

6 – Ci sono delle normative da rispettare, ma meno stringenti e non ti bannano senza motivo e senza dare spiegazioni come Facebook.

7 – È una fonte di traffico ancora sconosciuta in Italia: chi la monetizza per primo nel proprio settore può conquistare un enorme vantaggio.

Perché il Native è così poco conosciuto in Italia?

A questo punto forse ti starai chiedendo: se il Native è così efficace, perché se ne parla ancora poco?

1) Chi ci sta facendo i soldi, ha tutto l’interesse a mantenere questo canale “nascosto” per ovvi motivi.

Perché su Facebook i costi sono sempre più alti?

Perché sempre più aziende si fanno concorrenza.

Meno concorrenza c’è sul Native, meglio è per chi è già sul canale.

2) È una fonte di traffico difficile

Rispetto a Facebook e Google che hanno algoritmi molto avanzati che danno un grosso aiuto agli advertiser…

Le piattaforme Native hanno un algoritmo molto più primordiale e c’è tanto lavoro da fare per starci dietro.

Qui non te la cavi con una campagna lanciata “alla buona”:

Per avere successo serve tanta esperienza, strategie di ottimizzazione avanzate, tanto lavoro e un copy persuasivo ben affilato.

Senza tutto questo è molto facile bruciare un bel po’ di budget.

In compenso però…

Una volta che trovi la quadra giusta e inizi a scalare come si deve, i risultati che può dare il Native sono ottimi sia in termini di qualità che quantità.

Ed è un canale stabile su cui poter contare anche nel medio-lungo termine.

Lo strumento persuasivo n°1 nel Native: l’Advertorial

Esempio di Advertorial NativeX nel mondo dell'Implantologia Dentale

Per vendere sul Native si utilizza un materiale di Marketing chiamato “Advertorial”:

Questa parola composta dai termini “Advert” e “Editorial” significa, in poche parole, “articolo di giornale pubblicitario”.

Un advertorial efficace sembra a tutti gli effetti un articolo di giornale:

È accattivante, interessante, informativo per il lettore ma, a differenza dell’articolo di giornale, non mostra un punto di vista “neutro” perché ha come obiettivo quello di vendere il tuo prodotto/servizio.

Di spiegare perché quello che vendi è la soluzione ideale al loro problema / desiderio, e perché dovrebbero scegliere te piuttosto che la concorrenza o il semplice non fare nulla.

Il vantaggio dell’advertorial è che i tuoi futuri clienti lo leggono perché sono davvero interessati alla tematica approfondita nell’articolo…

Arrivano quindi alla fine di esso già estremamente interessati, educati e pronti all’acquisto.

Perché se non investi in Native Ads nel 2024 stai perdendo soldi e un’opportunità irripetibile?

Il Native Advertising è in forte crescita.

Si stima che avrà un giro d’affari oltre i 402 miliardi di dollari a livello mondiale entro il 2025.

Questo significa che sarà uno strumento sempre più cruciale per chi vuole vendere online.

Ecco quindi 7 ottimi motivi per iniziare subito a investire in Native Advertising:

1. Essere il primo a conquistare questo canale ad alto potenziale (oppure colmare il gap con la concorrenza prima che si espanda troppo).

2. Apparire su giornali prestigiosi come Il Sole 24 Ore (per ottenere lead e clienti), e per “effetto alone” apparire a vostra volta più autorevoli e attraenti.

3. Raggiungere un nuovo mercato molto vasto di persone in target (anche quelle non iscritte ai social), persone più “smart” che leggono notizie online per aggiornarsi.

4. Acquisire un gran numero di clienti qualificati e alto spendenti che hanno un potere di acquisto più alto di altri canali, a un costo più basso perché c’è meno concorrenza.

5. È un canale di acquisizione clienti ostico da mettere in linea all’inizio, ma poi diventa un canale piuttosto stabile e profittevole su cui poter contare anche nel medio-lungo periodo.

6. Scalare più velocemente la tua azienda, con una fonte di traffico in cui si può arrivare a investire con successo diverse migliaia di Euro in Italia al giorno (anche molto di più, ma cambia ovviamente da settore a settore).

7. Diversificare le fonti di traffico così da non rimanere mai a terra se Facebook o Google si bloccano per qualsiasi motivo.

Poi c’è un altro importante motivo:

Il “Native Effect”

La pubblicità Native avendo un costo per clic basso, oltre a portare lead e clienti subito, contribuisce a creare una grossa mole di “awareness”.

Tutti gli utenti che cliccano e atterrano sul vostro funnel, anche se non convertono subito, iniziano a sapere chi siete e cosa fate.

Questa “awareness” si traduce in:

1. Un miglioramento generale delle performance di tutte le altre piattaforme pubblicitarie (Facebook, Google, YouTube, etc)

2. Vendite organiche che sembrano arrivare dal nulla, ma in realtà sono persone che hanno avuto il Native come primo touch point.

Per i nostri clienti che usano strumenti di tracciamento avanzati come Hyros, abbiamo visto che in media:

Per ogni conversione tracciata dal canale Native, arrivano da 1 a 3 vendite organiche o che hanno il Native come primo touch point.

I clienti invece che non dispongono di strumenti avanzati come Hyros, riferiscono un notevole incremento in termini di “movimento”:

Più lead, più richieste, più telefonate… che prima non arrivavano.

Un incremento ben superiore a quello tracciato da noi sul canale Native.

Perché accade questo?

Perché non tutte le persone che intercetti sono pronte a convertire subito.

Una piccola parte sì, mentre tutte le altre hanno bisogno di più informazioni sulla tua azienda.

Queste persone vanno a verificare sul web la vostra reputazione online.

Poi, una volta convinte, tornano sul vostro sito in modo organico e acquistano.

Quindi oltre ai risultati immediati e tracciabili che porta la pubblicità Native, c’è un bel boost grazie al Native Effect.

Conclusioni

Il Native Advertising può essere una fonte di traffico incredibilmente efficace quando si tratta di fare lead generation o vendite E-commerce per la tua azienda.

Per avere successo però è importante avere una comprensione profonda del funzionamento delle piattaforme di Native e i principi del copywriting persuasivo.

Per questo motivo ti suggeriamo di affidarti a dei professionisti.

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Il Sole 24 Ore, la Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero e molti altri.

Sia in Italia, che all’estero.

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